Riforestazione urbana partecipata.
Progetto vincitore del bando delle Idee Vitamina G, delle politiche giovanili della Regione Lazio


La parola “Rete” non è casuale: gli alberi sono disposti su 15 filari nord-sud e 5 filari est-ovest e fanno “rete” tra loro grazie alla biodiversità e le tecniche bio. Concretamente, non applichiamo prodotti chimici ai nostri circa 500 alberi, che hanno certificazione biologica in relazione alla filiera di produzione, ed abbiamo fondato tutto sulla biodiversità, e riutilizziamo fertilizzanti naturali prodotti in loco. Annaffiamento con impianto, per chi se lo sta chiedendo. Qr code a progetto finito su ogni albero, per info sulla specie.

Anche noi abbiamo fatto “Rete” con altre associazioni e realtà sul territorio. La cooperativa Capodarco ci ospita sui terreni che gestisce, tra i fornitori, che hanno preso a cuore il progetto, il vivaista Guido Favilla con i suoi complimenti per la tenacia ed i risultati raggiunti nonostante la siccità, ma soprattutto al nostro agronomo Gerardo Fernandez Medina (che ha curato anche i giardini di Villa Medici), ai nostri soci, in primis Gianmarco Crò e Domizia D’Amico per il corso “Imboschiamoci a Teatro” una nuova idea di vivere il teatro nella natura ed infine le nostre socie certificate Elisabetta Usai e Katherina Rodriguez che hanno ambientato il corso di balyayoga con elementi della natura, entrambi dedicati ai bambini e tenuti a primavera ed nell’autunno. Accompagnati qualche volta di pillole sull’educazione dell’ambiente per coinvolgere e sensibilizzare sempre di più i più piccoli verso queste importanti tematiche ambientaliste.

Il progetto non sarebbe stato possibile senza il nostro partner Alberi in periferia che ci ha anche mandato volontari internazionali tramite Impactrip (da Cina, Inghilterra, Messico, Stati Uniti etc). Toccando con le mani e col cuore il nostro progetto.